Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. (Art. 21 Costituzione Italiana)
Partiamo così oggi 2 maggio 2020, con una norma costituzionale. E lo facciamo dopo che ieri è stata la Festa del lavoro, altro cardine essenziale della Repubblica Italiana.
Partiamo così perché oggi si celebra la Giornata Mondiale dei blogger, un momento di riflessione nato proprio per non dimenticare l’inalienabile facoltà di espressione.
Già, perché essere bloggers significa raccontare il mondo, non sempre nella sua veste più bella e positiva ma anche e, soprattutto, con l’abito scuro quello che non deve essere visto bensì indossato di nascosto.
Perché sono tanti i bloggers che svelano il nascondino di questa parte nera di mondo; ed è per loro che nel 2010 a Cepu (Filippine) è stato istituito il World Bloggers’Day.
Una Giornata che unisce due momenti importanti: il 1997 che segna l’inizio da un lato dei primi tentanti made in Usa di ritagliarsi uno spazio personale sul web dove poter parlare liberamente delle proprie passioni o concedersi riflessioni su quanto ci circonda; dall’altro come questo ha modificato le modalità comunicative sul web e nel difendere la libertà d’espressione.
Libertà d’espressione… ma quanto significato ha questa frase? A quante interpretazioni di presta?
Tante e, purtroppo, in tanti abusano di questa libertà sentendosi il dovere di dire sempre e comunque quello che pensano perché tanto sul web si può fare tutto. E no, non è così: esiste la cybercensura:
“In primis per motivi di privacy: pubblicare foto di bambini non è pensabile senza la liberatoria dei genitori, per esempio, per non arrivare a scomodare la Carta di Treviso se parliamo di deontologia giornalistica. In secondo luogo dipende da come si dice, dal tono che si usa nel commentare o nel creare i post; del resto perché se nella vita di tutti i giorni ci sono regole da rispettare online non dovrebbero esistere? In terzo luogo troppo spesso sentiamo parlare di fake news cioè notizie false spacciate per vere che, a forza di condivisioni, diventano virali.”
Libertà di espressione sì ma nel rispetto di quella degli altri e delle opinioni altrui che valgono quanto le nostre.
E un blogger esprime la sua libertà di espressione raccontato storie a volte belle, a volte meno, a volte che non piacciono… e lì in gioco c’è la vita.
Ecco perché la Giornata Mondiale del blogger è un momento importante proprio per ricordare persone come coloro che hanno perso la vita in nome delle libertà d’espressione.
Chi sono? Ad esempio Zakariya Rashid Hassan al-Ashiri, del Bahrein, ucciso dopo solo sette giorni di arresto; oppure il brasiliano Edinaldo Filgueira, assassinato da uomini armati all’uscita dal lavoro a causa delle critiche pubblicate nei confronti del governo locale.
Come vedi, la passione per la scrittura, la voglia di raccontare in alcuni casi ha significato perdere la vita per un’ideale: la libertà d’espressione.
World Bloggers’Day che, destino vuole, si celebra il giorno di prima di un’altra importante giornata: quella della libertà di stampa fissata il 3 maggio.
Fissata dall’Assemblea generale dell’Onu “per evidenziare l’importanza della libertà di stampa e ricordare ai governi il loro dovere di sostenere e far rispettare la libertà di parola sancita dall’Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e celebrare l’anniversario della Dichiarazione di Windhoek, un documento sull’importanza fondamentale dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media promulgato dai giornalisti africani a Windhoek nel 1991.” (wikipedia)
Ripetiamo: la libertà di espressione non è un diritto da usare come scusa per dire o fare quello che si vuole; tra le altre cose libertà d’espressione è sinonimo di verità di fatti, non solo di parole.
Con questo articolo non vogliamo scoraggiarti se il tuo intento è quello di aprire un blog, assolutamente l’opposto! Cerchiamo solo di farti capire che esprimere la propria opinione è sempre importante ma nel rispetto del contesto in cui viviamo e raccontando la verità.
In tal senso vogliamo darti proprio qualche consiglio su come aprire un blog; prima di fare questo ti invitiamo a leggere i 7 punti del “codice etico” per i blogger posto in essere nel 2007 da Tim O’Reilly, personalità di spicco dei nuovi media:
- Sii responsabile delle tue parole e anche dei commenti che escono sul tuo blog;
- Specifica il livello di tolleranza per i commenti non opportuni;
- Considera l’eliminazione dei commenti anonimi;
- Ignora i troll;
- Sposta le eventuali conversazioni non idonee fuori dal blog e parla direttamente con l’utente;
- Se qualcuno si comporta male online, faglielo notare;
- Non dire nulla online che non diresti anche di persona.
Eccoci dunque a qualche consiglio pratico.
Domanda: che tipo di blog vuoi aprire? Perché la scelta è vasta e dipende da quali obiettivi hai. Questo perché un blog può essere:
- Personale: dove racconti le tue passioni, le tue esperienze, le tue riflessioni su un argomento etc;
- Professionale: se vuoi farti conoscere, per raccontare il tuo lavoro, le tue competenze;
- Aziendale: dare visibilità alla tua azienda con contenuti utili e indicizzati su Google.
Una volta fatto questo due una domanda da porti: di cosa parlo?
A chi mi rivolgo? Ed è qui che devi studiare il tuo pubblico magari attraverso sondaggi o entrando nelle community relativo all’argomento di riferimento del blog.
Ora dalle parole dai fatti: è importante cioè scegliere la piattaforma su cui aprire questo blog; una delle più complete e famose per creare un blog è WordPress. Si tratta di un CMS (Content Management System) gratuito ed open source molto robusto che può essere installato su qualsiasi spazio Web.
E qui spazio alla creatività nei gusti, nei colori, nei font; puoi dare libero sfogo alla fantasia e in pochi passaggi il tuo blog è una realtà (virtuale).
Ora devi solo iniziare a scrivere con un occhio a Google attraverso la ricerca delle parole chiave.
A cosa ci riferiamo? A parole precise per argomento che gli utenti cercano con costanza. Ad esempio: il tuo blog parla di viaggi: ecco, cerca tutte le parole e o frasi che hanno più successo tra gli utenti; magari viaggi italiani è più cercato di viaggi all’estero, in questo caso ti conviene scrivere un post su una bella località turistica italiana.
Può essere così il tuo primo passo per entrare nel digital marketing!
Se hai bisogno di una mano, contattaci o mandaci una mail a [email protected]. Risponderemo ad ogni tua necessità!