In questi anni abbiamo affrontato piú volte questo argomento, e abbiamo analizzato questo fenomeno in ogni sua sfaccettatura. L’influencer marketing, pratica polarizzante, che ormai conosciamo tutti, ha avuto un impatto significativo sul panorama mediatico negli ultimi anni, e queste figure carismatiche, o che comunque incuriosiscono, sui social media hanno costruito imperi basati sulla loro capacità di influenzare i gusti e le scelte d’acquisto dei loro follower, oltre quasi a ipnotizzare l’utente medio che cerca svago e leggerezza.
Tuttavia, negli ultimi tempi, si è diffusa una crescente critica verso questo fenomeno, e ne abbiamo già parlato in un articolo sul nostro blog. In molti si interrogano sulla sostenibilità di un modello basato su pubblicità spesso invasiva e sulla veridicità dei messaggi promossi dagli influencer e, come abbiamo visto soprattutto nell’ultimo anno, questa figura sta iniziando a scomparire, tanto che le aziende ormai non vogliono più veicolare i loro messaggi con questo metodo.
Tra i diversi i fattori che hanno contribuito al declino dell’influencer marketing c’è sicuramente un aumento della consapevolezza della pubblicità ingannevole: il pubblico è sempre più consapevole delle tattiche ingannevoli utilizzate dagli influencer per promuovere prodotti e servizi, la saturazione del mercato che ha visto il numero di questi crescere esponenzialmente, rendendo più difficile distinguersi e attirare l’attenzione del pubblico, la ricerca di autenticità dei contenuti, ormai troppo plasmati sul carattere dell’influencer.
Nonostante le critiche, è improbabile che l’influencer marketing scompaia del tutto. Tuttavia, è probabile che si evolva verso un modello più sostenibile e autentico, e negli ultimi mesi abbiamo visto una forte spinta in questa direzione. Sembra infatti che gli influencer di successo saranno quelli in grado di creare contenuti di valore o mostrare la vera artigianalità, che risuonino con il loro pubblico e che si basino su una relazione di fiducia con i propri follower, ma che riescano comunque, attraverso magari il loro stile, a incuriosire più fasce della popolazione.
Cosa riserva il futuro?
Il futuro è abbastanza incerto. Sicuramente ci saranno meno influencer commerciali che saranno sostituiti da quelli più di di nicchia: i consumatori si rivolgeranno sempre più a influencer specializzati in specifici interessi o settori, e ne abbiamo già esempi eloquenti con i contenuti, che a volte sembrano veri e propri format, di creator artigiani nei vari settori. Sicuramente si cercheranno sempre più creator locali, magari ben radicati in un territorio. Questi micro-influencer, con un seguito più piccolo ma più impegnato, saranno in grado di generare un maggiore engagement e conversioni, perciò far parlare di sé come fosse un passaparola digitale.
Naturalmente si deve prestare attenzione ai contenuti, che devono essere autentici e trasparenti, che saranno più apprezzati dai consumatori rispetto alle immagini patinate e alle sponsorizzazioni palesi alle quali siamo abituati.
Questa nuova idea di influencer saranno in grado di creare una community intorno a sé e di interagire attivamente con i propri follower, creando vicinanza e uno scambio costante più umanizzato.
In conclusione, l’era degli influencer come la conosciamo oggi potrebbe essere al termine. Tuttavia, l’influencer marketing continuerà a svolgere un ruolo importante nel panorama mediatico, evolvendosi verso un modello più autentico, sostenibile e focalizzato sul valore. Noi di Yes-Web monitoriamo costantemente le tendenze sul web e i social per capire quale è il miglior metodo che possiamo consigliare ai nostri clienti per aumentare la loro visibilità coerentemente alla loro esigenza di Business.